Vi voglio raccontare una storia...
Un giorno, in un "epeca" lontana, alla continua ricerca del famigerato villaggio dei puffi, mi ritrovai in quel di Cinquina.
Quando ormai le mie speranze si stavano affievolendo e mi ero deciso a riprendere la strada di casa con le pive nel sacco, mi ritrovai, come per incanto, di fronte a quello che fin dai tempi in cui Genovina andava per la Giudea, viene ricordato come “l'albero del puffo ubriaco”(vedi foto).
Si narra che dai robusti rami, nelle notti di Luna Piena, per motivi celati a noi umani, i più meritevoli, si gettavano verso il suolo inneggiando ad un'ampolla colma di acqua sacra. Durante i miei studi, sono venuto a conoscenza dell'esistenza di questo meraviglioso arbusto per caso e per caso ora mi ritrovavo ai suoi piedi. Estasiato da questa scoperta, con giustificata euforia, ripresi le mie ricerche nella speranza di trovare altri indizi per svelare l'ignoto. Ero sulla pista giusta! Guardando oltre le foglie, scorsi un piccolo arnese incastonato nel muro. Non avevo mai visto nulla di simile!!ad un'altezza poco inferiore al metro, tanti piccoli pulsantini si trovavano accanto a delle strane scritte elfiche di pregiata fattura. Eccitato e spaventato allo stesso tempo, presi coraggio e dopo un attimo di titubanza, incalzato dalla pioggia, decisi di premerne uno. Non so spiegarne il motivo ma, tra tante, una strana incisione aveva attratto da subito la mia attenzione e mi soffermai su di essa. Una forza strana mi spingeva verso quel bottoncino, ne sono certo!forse avrei potuto resisterle ma a volte bisogna lasciare che il destino faccia il suo corso. Premetti il pulsante!Nulla. Deluso, ma in fondo sollevato, lo premetti con più insistenza!Silenzio. Niente! rimasi impietrito. Perchè quel meccanismo non funzionava? Dove avevo sbagliato? Era già tutto finito? Ma all’improvviso…“chi è?” Una strana voce usciva da quel diabolico arnese! non risposi. “Chi è?”di nuovo. La voce si fece più chiara e distesa e, complici i primi raggi di sole, ora la ricordo come una rassicurante voce di una simpatica vecchina. Dissi il mio nome, una porta si aprì, entrai…
Purtroppo la mia storia, per il momento, termina qui; non posso descrivervi quello che ho visto e fatto per non turbare la magia di quel posto e per non rischiare oltremodo denuncie e querele:-), ma vi voglio lasciare con l’immagine di un piccolo amico che una volta entrato nel suo mondo, divenne il mio compagno di viaggio, facendo nascere un’improbabile amicizia!
è una storia inventata! Ogni riferimento a Leom79 è puramente casuale!:-)
Un giorno, in un "epeca" lontana, alla continua ricerca del famigerato villaggio dei puffi, mi ritrovai in quel di Cinquina.
Quando ormai le mie speranze si stavano affievolendo e mi ero deciso a riprendere la strada di casa con le pive nel sacco, mi ritrovai, come per incanto, di fronte a quello che fin dai tempi in cui Genovina andava per la Giudea, viene ricordato come “l'albero del puffo ubriaco”(vedi foto).

Si narra che dai robusti rami, nelle notti di Luna Piena, per motivi celati a noi umani, i più meritevoli, si gettavano verso il suolo inneggiando ad un'ampolla colma di acqua sacra. Durante i miei studi, sono venuto a conoscenza dell'esistenza di questo meraviglioso arbusto per caso e per caso ora mi ritrovavo ai suoi piedi. Estasiato da questa scoperta, con giustificata euforia, ripresi le mie ricerche nella speranza di trovare altri indizi per svelare l'ignoto. Ero sulla pista giusta! Guardando oltre le foglie, scorsi un piccolo arnese incastonato nel muro. Non avevo mai visto nulla di simile!!ad un'altezza poco inferiore al metro, tanti piccoli pulsantini si trovavano accanto a delle strane scritte elfiche di pregiata fattura. Eccitato e spaventato allo stesso tempo, presi coraggio e dopo un attimo di titubanza, incalzato dalla pioggia, decisi di premerne uno. Non so spiegarne il motivo ma, tra tante, una strana incisione aveva attratto da subito la mia attenzione e mi soffermai su di essa. Una forza strana mi spingeva verso quel bottoncino, ne sono certo!forse avrei potuto resisterle ma a volte bisogna lasciare che il destino faccia il suo corso. Premetti il pulsante!Nulla. Deluso, ma in fondo sollevato, lo premetti con più insistenza!Silenzio. Niente! rimasi impietrito. Perchè quel meccanismo non funzionava? Dove avevo sbagliato? Era già tutto finito? Ma all’improvviso…“chi è?” Una strana voce usciva da quel diabolico arnese! non risposi. “Chi è?”di nuovo. La voce si fece più chiara e distesa e, complici i primi raggi di sole, ora la ricordo come una rassicurante voce di una simpatica vecchina. Dissi il mio nome, una porta si aprì, entrai…
Purtroppo la mia storia, per il momento, termina qui; non posso descrivervi quello che ho visto e fatto per non turbare la magia di quel posto e per non rischiare oltremodo denuncie e querele:-), ma vi voglio lasciare con l’immagine di un piccolo amico che una volta entrato nel suo mondo, divenne il mio compagno di viaggio, facendo nascere un’improbabile amicizia!è una storia inventata! Ogni riferimento a Leom79 è puramente casuale!:-)
4 commenti:
lol AHAHAHAAHHAHAHAHAAHAHHAH MA SEI TROPPO UN GRANDE!!!!!!!!!!!!!!!!
Non ho parole!!! 10 al nostro amministratore! (aspetto con ansia il seguito!!)
ancora ancora
leo puffo ah ah ah !!!
Posta un commento